Documento del Tavolo Interreligioso di Roma


 

 

” La conoscenza delle religioni è una parte integrale della conoscenza della storia dell’umanità e delle civiltà. E’ del tutto distinta dal credere in una religione specifica e dalla sua osservanza. ” ( Consiglio d’Europa. Raccomandazione 4 ottobre 2005 n. 1720 )

 

L’istituzione del Tavolo Interreligioso di Roma, avvenuta nel dicembre 1998 attraverso la firma di un Protocollo d’Intesa tra il Comune di Roma e sei Comunità Religiose firmatarie ( Induismo, Buddhismo, Ebraismo, Cristianesimo, Islamismo, Ortodossia ), si colloca nel contesto di numerosi interventi atti a favorire nella Scuola processi educativi in dimensione interculturale- come è previsto anche dalle normative ministeriali nazionali- ed è un riconoscimento del ruolo importante che anche le religioni possono svolgere nel percorso di attuazione di tale processo.

 

Di fronte alla presenza dell’insegnamento di una sola religione nella scuola italiana e ad un asse culturale ancora eurocentrico e monoculturale, che non comprende le storie dei diversi Paesi e delle diverse religioni, fedi e confessioni, il Tavolo ha voluto mettere in evidenza con le proprie iniziative la realtà di pluralismo delle religioni ormai diffuso anche nel nostro Paese, sia tra i cittadini migranti che tra quelli italiani, sia nella scuola che nella società.

 

Le Comunità Religiose che partecipano al Tavolo hanno inteso anche rispondere all’esigenza dichiarata da tanti docenti e studenti di conoscere gli elementi fondamentali delle diverse religioni, fedi e confessioni, realizzando in modo sistematico un programma di informazione di carattere culturale rivolto alle scuole secondarie di primo e secondo grado pubbliche e paritarie e ai cittadini in generale.

 

In questi nove anni il Tavolo ha operato secondo indirizzi comunemente condivisi quali: l’affermazione della laicità dello Stato e della Scuola Pubblica;

 

il rispetto delle diverse appartenenze e orientamenti religiosi;

 

la pari dignità delle diverse religioni, che non significa in alcun modo una scelta di carattere relativista, e il loro pieno diritto ad autorappresentarsi;

 

il confronto tra le diverse Comunità Religiose al fine di ricercare modalità di dialogo utili alla convivenza pacifica;

 

la totale assenza di proselitismo o propaganda nelle iniziative rivolte alle scuole e alla città;

 

l’esattezza delle informazioni sia sulla dottrina che sulla storia delle singole religioni;

 

l’attenzione ai processi di crescita degli adolescenti e dei giovani e alle loro sensibilità nei confronti della dimensione religiosa.

 

Con le proprie iniziative, di carattere sperimentale anche se sistematiche e continuative, il Tavolo non ha mai avuto come scopo quello di proporre modelli o soluzioni rispetto all’educazione religiosa nella Scuola Pubblica.

 

In considerazione della propria esperienza e tenendo conto della realtà multiculturale e plurireligiosa che caratterizza oggi la realtà del Paese, il Tavolo auspica una legge quadro nazionale che, sulla base dei Protocolli d’Intesa con lo Stato Italiano, sia adeguata a tale realtà e favorisca una crescita democratica e rispettosa dei diritti di tutte le donne e gli uomini che vivono in Italia.

 

Giugno 2007